È solo per profitto?

“La nostra Società crede nei valori spirituali, nei valori della scienza, crede nei valori dell’arte, crede nei valori della cultura, crede che gli ideali di giustizia non possano essere estraniati dalle contese ancora ineliminate tra capitale e lavoro. Crede soprattutto nell’uomo, nella sua fiamma divina, nella sua possibilità di elevazione e di riscatto.”

– ADRIANO OLIVETTI

Il marketing dei prossimi 100 anni

Il capitalismo, il concetto stesso di economia, sono diventati sinonimi di consumismo, di scarto, di concorrenza nel senso peggiore del termine. Abbiamo aziende, imprenditori, dirigenti e manager che guardano esclusivamente al profitto. Un profitto che spesso è a discapito del prossimo, che sia il concorrente, il fornitore e qualche volta persino il cliente.
Il marketing, spesso confuso con pubblicità o comunicazione, è divenuto la leva principale di questo sistema, aiutando le organizzazioni nell’influenzare in modo negativo i consumatori. Poi, in modo ancor peggiore, il marketing è diventato l’asta su cui sbandierare temi di responsabilità sociale, di sostenibilità, di scopo, sfruttati al solo fine di generare altro profitto.
Abbiamo bisogno di un nuovo capitalismo, di un’economia civile e di pratiche di marketing sostenibili e virtuose. Da un concetto di marketing come soddisfacimento profittevole dei bisogni, sta emergendo la necessità di un nuovo marketing, il marketing a impatto (o impact marketing in inglese).

IMPACT MARKETING:

Un processo strategico che coinvolge tutti gli stakeholder nella generazione di un impatto positivo, che ha come risultato il profitto.

– GABRIELE CARBONI, PHILIP KOTLER